C’è una bellezza nascosta e sconosciuta ai più, che parla di una città che mi piace chiamare “città tascabile”. Vicenza è fatta così: portici che si rincorrono, archi che incorniciano il cielo, marmo chiaro che restituisce la luce con naturalezza. È la città che mi ha aperto gli occhi. Quella che mi ha insegnato che l’eleganza non è esibizione, ma armonia e proporzione.
Il modello Vicenza si ispira alla Basilica Palladiana, alle sue forme stabili, ai suoi pieni e vuoti che si tengono in equilibrio. Proprio come la città di cui è simbolo: intima e autentica. La Gemma centrale è il punto d’incontro; intorno, Diamanti disposti come colonne silenziose, a costruire un ritmo preciso, composto, che non ha bisogno di urlare per farsi notare.
